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giovedì 4 giugno 2020

Antologia: Il nostro DIARIO al tempo del CORONAVIRUS

Buongiorno cari lettori,
oggi vorrei parlarvi della stupenda iniziativa che la Pav Edizioni ha intrapreso per sostenere la Protezione Civile, con i proventi della vendita di questa Antologia.
A parer mio, un gesto nobilissimo dei nostri Editori (Aurora Di Giuseppe, Vincenzo Mazza e Piero Molinaro), anima e cuore di questa meravigliosa casa Editrice PAV.
La loro immensa sensibilità, ci ha portati a raccogliere pagine di diario di noi scrittori, sul periodo storico, che stiamo ancora vivendo, quello della Pandemia.
Riflessioni, stati d'animo, paure, ogni sentimento è riportato su questa straordinaria Antologia, di vita quotidiana, in un'epoca in cui, mai ci saremmo aspettati di vivere un dramma simile.
E' un piccolo pezzo di storia che porteremo con noi per sempre, come monito, per ricordarci di quanto abbiamo sofferto in questi lunghi giorni di restrizioni e chiusure, di allontanamenti familiari, ma anche di quanto siamo stati bravi ad affrontare una situazione di emergenza così straordinaria.

lunedì 1 giugno 2020

01.06.2012

Nonna
💚
Pensavo soffrissimo allo stesso modo,
ma oggi guardandoti negli occhi
ho capito.
Abbiamo perso la stessa persona,
ma noi non siamo lo stesso per lei...
io sono sua fliglia,
ma tu eri sua madre...
E' impensabile, quasi impossibile
sopravvivere alla morte del proprio figlio!
Io non ce la potrei mai fare...
💚
Eka

venerdì 6 marzo 2020

...Sorelle


🙈🙉🙊
A cosa serve farsi miglioni di domande se sappiamo già che non avranno mai una risposta? E' un' inutile spreco di energia.
Ad ogni azione, gesto che compiamo noi o qualcun'altro, c'è sempre un "perchè"; ma siamo sicuri di voler conoscere davvero la verità? Io personalmente, vi dico di NO.
Due mesi fa, circa, inaspettatamente, ho riallacciato i rapporti con mia sorella minore, senza una ragione ben precisa. Quando sono andata via di casa, lei aveva 15 anni e a parte le festività, non ci frequentavamo poi molto. Con gli anni le cose non sono migliorate, troppa differenza di età e di carattere. Persino quando è morta nostra madre, non siamo riuscite a starci vicine come avremmo dovuto. Non c'era l'interesse da entrambe le parti di essere sorelle.
Ci rincontrammo dopo anni, il giorno del compleanno di mio padre. Come lo scorso anno, ci invitò a pranzo al ristorante per mangiare pesce, ma mentre lo scorso anno  declinò l'invito per motivi lavorativi, quest'anno si presentò.
Non so dirvi la sensazione che provai nel vederla; era cresciuta, dimagrita...stanca. Non avevo domande da farle, me la guardavo in silenzio e pensavo a quanto potesse essere uguale a nostra madre. Stessa fisicità, stesso viso. Passammo una giornata piacevole, senza troppo entusiasmo da parte mia, forse perchè consapevole che sarebbe finita lì, circoscritta a quell'unica volta. Non avevo aspettative, nessuna domanda da pormi.
Durante il viaggio di ritorno verso casa, Diego, mio figlio, mi riempì di domanda sulla zia alle quali non sapevo rispondere. Gli dissi: "Quando la rivedrai, farai a lei queste domande", e lui mi rispose: "Non è male, è simpatica, possiamo rivederla allora?". Feci un cenno con la testa, consapevole che non l'avrebbe rivista tanto presto, invece mi sbagliavo.
La sera stessa, prima di silenziare il cellulare, mi arrivò un suo messaggio con scritto: "Mi ha fatto tanto piacere rivedervi, soprattutto Diego". Aspettai qualche minuto prima di risponderle, poi il mio dito lo fece per me. "Anche noi siamo stati felici di passare del tempo insieme a te, speriamo di vederci presto". Incredibile...il cuore aveva risposto prima del cervello!
Dopo quel messaggio nè susseguirono altri, poi una telefonata e poi un'altra. 
In un primo momento non nego di aver pensato che si fosse messa in qualche guaio o che non stesse bene di salute, ma aspettai a chiedere, magari alla telefonata successiva. Ma nulla.
Dopo anni che non ci vedevamo, il sangue ci ricordava che eravamo pur sempre sorelle e valeva forse la pena tentare di creare un rapporto tra di noi.
Ad oggi posso dire che ci siamo viste spesso e ci sentiamo quasi tutti i giorni senza un perchè, ma con quella tranquillità d'animo che si ha solo con i propri familiari, e alla domanda "Perchè prima era diverso?", posso solo rispondere: 
"Perchè lei è mia sorella, è il mio sangue e lo sarà per sempre!".

BENTORNATA ELISA 😘

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