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mercoledì 19 agosto 2020

Un anticipo del mio nuovo Romanzo...

 "IL SENTIMENTO PIU' FORTE E PIU' ANTICO DELL'ANIMO UMANO E' LA PAURA, E LA PAURA PIU' GRANDE E' QUELLA DELL'IGNOTO".

Cit. H.P.Lovercraft


Sinossi

Gemma ha solo tredici anni, eppure è costretta a vivere una vita piena di responsabilità e difficoltà.

Crescere senza un padre, con una madre lontana e una nonna austera e rigida, non è certo il massimo della felicità, ma Gemma nonostante tutto, riece a vedere il bello in ogni cosa e a godere di ciò che ha, insieme alle persone buone che la circondano.

Imparerà presto che la cattiveria esiste, che il male dimora nell'essere umano.

Eka

mercoledì 5 agosto 2020

SOCIAL? pollice su o giù?

Ciao a tutti, eccomi con un nuovo argomento.
Perché usiamo i social per comunicare?
A mio giudizio, la maggior parte delle persone che scrive un suo pensiero personale sui social network, è per condividere con gli altri il suo stato d’animo, la sua idea, per essere in qualche modo, parte di un tutto e si aspetta, ovviamente, di avere un riscontro, che sia positivo o negativo non importa. E ci sta.
C’è anche chi lo fa per esibirsi, farsi notare, dimostrare il proprio ego smisurato e la propria altezza sul piedistallo, quasi sempre, con post che denigrano, criticano e sminuiscono il prossimo. In questo caso, il più delle volte si creano polemiche infinite, discussioni sterili anche su cose che non ci riguardano intimamente, incomprensioni.
E tutto questo poi, a cosa servirebbe? A mio avviso a renderci ancora più arrabbiati e distanti.
Siamo sicuri che questi mezzi siano qualcosa di altamente necessario e positivo?
Abbiamo il coraggio di rispondere con insulti e brutte parole, anche a persone che non conosciamo direttamente, solo perché nascosti dietro ad uno schermo e una tastiera. E’ più semplice offendere senza guardarsi negli occhi, questo è certo!
Finché mettiamo un like per empatia, per sentirci più vicini al nostro amico “social”, o inviamo un emoji, emoticon, gif e quant’altro, può anche andar bene ma non credo basti questo per far star meglio l’altro. Se abbiamo confidenza con quella persona che mostra un disagio momentaneo, dovremmo anche farci vedere, se possibile, perché un abbraccio vale più di mille parole! Facile a dirsi.
La realtà è che siamo tutti stressati e insoddisfatti perché troppe sono le cose che non vanno: sfruttamento o assenza di lavoro, difficoltà per gli spostamenti e traffico, tasse alte e stipendi bassi, malattia, e tutto questo va a influire sulla vita sociale.
Con tutti i pensieri che abbiamo ogni giorno, possiamo anche prenderci carico del bagaglio degli altri? La risposta la sapete già. Siamo diventati un popolo asociale ed egoista.
Addirittura, andiamo sul profilo altrui per vedere se gli altri hanno qualcosa più di noi e lì, invece di gioirne, siamo invidiosi e subito, andiamo a pubblicare frasi, aforismi, per far star meglio il nostro ego. Ci capita anche di pensare che ogni post puramente casuale o diretto ad altri, sia invece indirizzato a noi, e di nuovo, ci troviamo a pubblicare una risposta all’altezza dell’offesa presunta, creando un turbinio infinito di botta e risposta.
Da mezzo per comunicare con amici e parenti lontani, si trasforma così in un’arena di gladiatori pronti a combattere, in attesa di infliggere per primi il colpo fatale.
Esagerata? No, realista.
Quanti di voi sono convinti che cancellando un amico sui social, automaticamente possa sparire dalla nostra vita reale? Quanti si comportano come appena descritto? Inconsapevolmente, la maggior parte di noi.
Credo che dovremmo fare un passo indietro, mettendo da parte stereotipi e pregiudizi, ricordandoci di quando eravamo umani e ci abbracciavamo per consolarci, dimostrandoci il nostro affetto con la sola presenza fisica, senza bisogno di parole.
Cerchiamo di essere umili, empatici e più disponibili e sinceri, perché il mondo è fatto di tante persone diverse, con un vissuto differente dal nostro, magari che soffre o ha già sofferto, e che spesso scarica la sua insoddisfazione su di noi, senza rendersene conto, accusandoci di cose senza senso e offendendoci con parole pesanti.
Prendiamoci il nostro 100% di responsabilità, e torniamo a condividere con il cuore.


Eka

sabato 1 agosto 2020

Booknews del libro "Tu, signora aquilone" su TelesiaTv

Il Booknews del libro "Tu, signora aquilone" è andato in onda sui canali di TelesiaTV, dal 3 al 9 agosto negli schermi delle Metro di Roma, Brescia, Genova e Milano (metro e autobus) e in 15 aeroporti d'Italia.
Ringrazio vivamente TelesiaTv per questa grande opportunità, oltretutto totalmente gratuita.
Se siete scrittori, musicisti e volete farvi conoscere, contattate la redazione di TelesiaTv, la quale vi darà tutte le indicazioni e informazioni sul da farsi.
Grazie ancora TelesiaTv, grazie a tutto lo staff per questa grande opportunità.

Seguiteli su Facebook! www.facebook.com/TelesiaTv

mercoledì 29 luglio 2020

Il Male

Ciao a tutti!
Eccomi di nuovo con un altro argomento di cui parlare: il Male.Mi rendo conto che non è una tematica felice ma è sicuramente qualcosa su cui riflettere.
Il Male, antagonista al Bene, non è altro che la sua opposta faccia, la sua parte oscura e recondita che tutti abbiamo in fondo al cuore ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
Da dove proviene? Ci siamo nati o lo abbiamo acquisito con le nostre esperienze vissute?
Perché ci sono persone che si divertono e godono nel far del male al prossimo, e persone invece che subiscono, senza essere in grado di rispondere con la stessa moneta?
Può essere considerata una malattia? E come ci si ammala? E’ contagiosa? Come ci si difende? E’ giusto diventare cattivi per il troppo male subito?
Tutte domande a cui voi, gentili amici del mio blog, dovrete dare una risposta, ma intanto, vi dico la mia.
Io penso che il Male, sia un essere infimo con tanti nomi, che può assumere forme e dimensioni diverse, timido e nello stesso tempo spavaldo, se noi lo alimentiamo. E’ in ognuno di noi e salta fuori al momento più opportuno, ringhiando a gran voce per farsi sentire, e sta a noi, solo a noi, domarlo e mandarlo a cuccia oppure facendolo crescere, nutrendolo con invidia, cattiveria, disprezzo, rabbia e insoddisfazione.
Colpisce con parole dure, forti, offensive che come bolidi, arrivano direttamente al nostro cuore, lasciando enormi cicatrici che solo il tempo potrà sanare ma non sempre è in grado di perdonare.
C’è anche un secondo aspetto che si manifesta con la violenza fisica, non so se peggiore o meno del precedente. Si riesce a fare del male a chiunque, persino ad animali indifesi, ma non ci si rende conto che il peggio viene fatto a se stessi. Con il male procurato negli anni, si finisce di essere esausti di bene e una volta colmi, sarà difficile disintossicarsi. Ed è qui che ci si ammala di cattiveria secondo me; diventiamo portatori sani di male puro, che deve per forza alimentarsi di altro male per sopravvivere. Si può guarire? Non ne ho la più pallida idea ma credo si possa prevenire, vivendo appieno la nostra vita, provando sentimenti puri come l’empatica, la compassione, la condivisione, uguaglianza e il rispetto di se stessi e del prossimo.

Eka

martedì 28 luglio 2020

28.07.2010

Il muro di gomma
💫
Come un bolide che tenta di passare attraverso un muro,
così la mia anima
cerca di entrare nei vostri cuori,ma inutilmente.
Sbatte, rimbalza, cade.
Ma con tutta la forza che possiede
si rialza e si allontana...
consapevole...
che la natura umana è come
un muro di gomma!"
💫
Eka

lunedì 27 luglio 2020

27.07.2000

💖
"Non lasciare che gli anni cancellino i ricordi;
ricordi di un passato felice.
Il vero amore
non muore con il tempo e 
non si spegne con un alito di vento.
Tutto quello che è stato può ritornare
basta volerlo!"
💖
Eka

venerdì 24 luglio 2020

Depressione...il male invisibile!

"Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con le lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Molte persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo e che siano inutilmente ottimisti".

Questo "male invisibile", alquanto astuto, si nutre di noi, mentendoci, facendoci credere che il problema siano gli altri e non noi. Troppe domande insistenti e personali, alle quali rispondiamo con un: "Fatti gli affari tuoi, io sto bene!", o, "E' solo un momento, un periodio no. Passerà presto!".
Quante bugie dette, soprattutto a noi stessi!
Chi soffre di depressione, spesso e volentieri non se ne rende conto...
Dobbiamo aiutare e sostenere chi soffre di questa patologia ed intervenire in tempo, prima che anche il corpo inizi ad ammalarsi, senza alcuna possibilità di cura.
Purtroppo l'ho capito troppo tardi, sulla mia pelle.
La vita è piena di cose da fare: impegni di lavoro, i figli, il coniuge, la casa e il nostro egoismo cieco. Per quanto pensiamo di fare la cosa giusta, alla fine, è sempre quella sbagliata. Dedichiamo il nostro tempo agli altri, forse poco tempo, senza mai chiedere: "Come stai?" e se lo facciamo, siamo sicuri di percepire veramente la risposta, anche celata tra le parole..."Sto bene?". Mi rendo conto che non è facile.
La verità è che siamo macchine senzienti complesse, a volte complicate, e spesso
Nessuno, ne tantomeno io, posso permettermi di giudicare il vostro operato, bensì, vi metto a conoscenza del mio pensiero, sul mio vissuto, basato sulla mia esperienza personale.
Dopo anni, ancora mi domando cos'altro avrei potuto fare per mia madre, e l'unica risposta che ho è, il rimpianto di non averlo capito prima. Sapevo da sempre della sua depressione ma non ne conoscevo la potenza, e solo dopo la sua morte, l'ho potuta guardare in faccia e gridargli a gran voce: "So chi sei, ti ho già incontrata e non mi prenderai mai!".
Forse sono stata fortunata o semplicemente forte, quel tanto da capire che stavo annegando nel suo oblio, e potevo vederlo chiaramente sui volte delle persone che avevo al mio fianco: mio figlio, mio marito, mio padre e i miei suoceri.
Ho fatto una cosa semplice, un gesto che facevo quando ero piccola; ho preso carta e penna e ho cominciato a portare la mia sofferenza su carta, e non mi sono mai fermata, anche quando le lacrime bagnavano e scolorivano le parole. Sono arrivata fino alla fine e quando ho messo il "punto", magicamente quel mattone che avevo da tempo sullo stomaco, si è frantumato.
Adesso, ogni volta che mi sento giù, scrivo, non importa dove, non importa a chi, perchè penso che le parole legate alle mie esperienze negative, possano aiutare, incoraggiare coloro che soffrono.
Mia madre non è stata così forte perchè non ha trovato nessuna ancora a cui aggrapparsi. Si è lasciata andare pian piano, e noi l'abbiamo lasciata andare. Forse doveva andare così, non avremmo potuto fare di più per lei, ma chi me lo garantisce?
Per questo vi dico, aiutiamoci ad aiutarci! Chi ha più forza, aiuti il prossimo, chi ne ha meno, permetta agli altri di farsi aiutare.
Sono frasi fatte, banali, ma è la pura verità. Non dobbiamo demordere mai, nè abbandonarci nè abbandonare perchè sarebbe davvero un peccato sprecare questa nostra meravigliosa e preziosa vita.
In questo momento, una persona a me molto cara, mio stesso sangue, sta combattendo una battaglia contro i suoi fantasmi del passato e spero vivamente che ne possa uscire vincitrice, seppur ferita.
Mi sento inerme, lontana, ma spero vivamente di poter fare anche un piccolo gesto, per poterla sollevare da cotanto dolore.
L'unica cosa che mi consola è che dopo l'inverno c'è sempre la primavera...a tutto c'è rimedio, tranne alla morte!
Grazie per avermi ascoltata, sarei lieta di conoscere le vostre idee, esperienze...non lasciatemi sola, lasciate un commento.

Eka


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