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venerdì 10 giugno 2022

MATTIA CAMPITIELLO

Ciao a tutti,
vi presento il mio amico scrittore Mattia!
Ci siamo conosciuti durante una manifestazione di libri della nostra casa Editrice a Civitavecchia e da subito siamo entrati in sintonia. Persona davvero piacevole e molto simpatica, come la sua dolce metà Valentina.
Mattia è uno scrittore di libri Fantasy, autore di La forma delle nuvole, Il cavaliere senza morte e Imaginarium. Personalmente, ho letto il suo ultimo capolavoro edito quest’anno con la PAV Edizioni e devo dire che mi è piaciuto molto. La storia in sé la trovo davvero molto originale; la sua scrittura è fluida, lineare e diretta. Il tempo e l’amore, sono argomenti principali ed essenziali per lo scrittore e li ritroviamo in tutte le sue opere. La straordinaria capacità di questo ragazzo è di coinvolgere il lettore, tanto da venire in qualche modo assorbiti nel libro stesso e di vivere in prima persona le stesse emozioni e sensazioni dei personaggi da lui inventati.
Consiglio vivamente di leggere i suoi libri per godere di quel tocco di sobrietà e immaginazione che solo Mattia riesce a trasmetterti.
Vi lascio tutte le info e delle brevi sinossi dei suoi meravigliosi libri.
L’estate è arrivata ed è tempo di vacanze e relax e perché no, di rilassarsi davanti a un buon libro! 😉
 
Vi ho inserito i link diretti per l'acquista su Amazon ma ovviamente potete trovare i suoi libri anche su altri portali web e in tutte le librerie!
Dove seguire Mattia: 
Facebook https://www.facebook.com/search/top?q=mattia%20campitiello%20scrittore
Instagram https://www.instagram.com/mattiacampit/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
     
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Fabrizio è uno scrittore in crisi alla ricerca di una storia da raccontare, per trovare l’ispirazione decide di fare una cosa molto difficile, riaprire la casa dove è cresciuto rimasta disabitata dalla morte dei suoi genitori. Per questo motivo, durante le ferie estive, parte verso il litorale di Latina insieme a sua moglie Beatrice. Arrivati nella vecchia villa lei trova una stanza molto strana. Fabrizio le spiega che quel posto è uno sgabuzzino che suo padre ha insonorizzato per lui, in modo da poter stare in completo isolamento ad immaginare storie senza essere disturbato da niente e da nessuno. Quella stanza si chiama Imaginarium. Prima di andare a dormire Fabrizio decide di rimanere cinque minuti all’interno della stanza per tentare di trovare quell’ispirazione che cerca. Una volta all’interno verrà catapultato in un mondo creato dalla sua immaginazione, popolato da vecchi protagonisti di racconti mai pubblicati che lo guideranno e cercheranno di aiutarlo a scrivere una nuova storia. Ogni personaggio gli darà uno spunto di riflessione facendolo muovere tra le varie stanze della casa e tra i suoi vecchi ricordi.

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Matt viene da un periodo molto difficile, rimasto solo e senza molte aspettative, vive un momento della sua vita che neanche lui riesce a comprendere fino in fondo. In una mattina assolata d’estate, inizia a guardare il cielo immaginando strane forme attraverso le nuvole. Ben presto scoprirà che non tutte le immagini che appaiono nella sua testa sono frutto della sua immaginazione.
 
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Remiriel è un cacciatore della città di Zemelia nel regno di Calan un giorno decide di partire alla ricerca della leggendaria Volpe Dorata, un animale raro quanto misterioso. L’incontro con la bestia rivelerà al mondo intero l’esistenza della magia e farà piombare su di lui una maledizione che lo porterà a essere in sospeso tra la vita e la morte. L’unico modo per spezzarla sarà quello di aiutare proprio gli animali a cui ha sempre dato la caccia.
 




venerdì 13 maggio 2022

Racconti di Altrove - Storie comuni di Fantasmi

Eccoci al grande giorno! Ieri, 12 Maggio è uscito il mio terzo lavoro editoriale 😁
Sono felice di presentarvi...
"RACCONTI DI ALTROVE- Storie comuni di Fantasmi"

Raccolta di diciotto racconti fantahorror su fantasmi, demoni del sonno, spiriti inquieti, presenze residuali, tutti basati su storie vissute in prima persona, altre raccontate, rielaborate e romanzate per dare al lettore quel brivido in più, quella scossa lungo la schiena che richiama alla memoria la fragilità dell’uomo e il suo essere così… mortale.
Anche questa copertina, come quella di "Io, mia madre e Lovecraft", è un'opera dell'artista e amico Alessio Serpetti. 
Potete ammirare tutte le sue meravigliose opere sul sito: https://www.alessioserpetti.com/

Voglio dedicare a me questo libro, per la tenacia, per essere una sopravvissuta, per continuare a credere nelle mie capacità e nei sogni.

Acquistabile su Amazon Store


giovedì 10 marzo 2022

Sara Pilotta "Margherita"

Ciao a tutti,
oggi vorrei riproporvi questa autrice che già avete conosciuto sul mio post "Autore del giorno".
Sara Pilotta, autrice di "Alex e Anya" ci propone "Margherita", audio racconto di 20 minuti che verrà pubblicato su YouTube in forma gratuita il 17 marzo ore 19.
Vi lascio alle sue parole e a qualche curiosità su di lei.

https://youtube.com/c/LorenzoLoreti

Buona lettura
Eka


Caro lettore,
Quando ho steso il racconto “Margherita” ero scoraggiata perché stavo scrivendo il mio secondo romanzo e mi era preso il blocco dello scrittore. Ero arrivata a un punto ingarbugliato della trama e non sapevo come andare avanti; più cercavo di trovare soluzioni, meno ne venivano, così ho seguito il consiglio comune di svuotare la mente e impiegare il mio tempo in altre attività. Ho letto saggi, guardato serie tv e, una sera, mentre il sonno tardava a venire, mi è apparsa nitida nella mente l’immagine di una piccola margherita scossa dal vento.
Chi ha letto “Alex e Anya” sa che scrivo romance e penso si aspetti una storia d’amore; in un certo senso questo racconto lo è, perché credo che l’amicizia sia una delle manifestazioni più belle e pure per dimostrare il nostro affetto.
“Margherita” non parla solamente di amicizia, ma anche di seconde possibilità che, quando arrivano, possono essere difficili da cogliere se si ha avuto un passato difficile.
Ci sono anche altri temi che non posso spiegare qui, altrimenti svelerei troppo, ma quello che vorrei dirti è che dentro “Margherita” ci sono io con i miei sentimenti e tutti i miei valori.
Grazie per avermi letta fin qui; spero di trovarti presto sui miei canali social e nei commenti del video su YouTube.

Sara Pilotta Autrice.


Biografia
Sara Pilotta ha 36 anni e vive a Vercelli.
Diplomata in lingue straniere, è un'appassionata lettrice e grande fan di Stephen King. Ama l'animazione e la cultura giapponese, gli animali e i viaggi.
Il ricavato di “Alex e Anya”, il suo romanzo d’esordio, è interamente devoluto all’associazione Baffi e Code ODV che si occupa del gattile di Vercelli.

giovedì 3 febbraio 2022

SOPRAVVISSUTI...

NON IMPORTA QUANTE VOLTE CADIAMO IN TERRA, QUELLO CHE CONTA E' RIALZARSI E CONTINUARE A CAMMINARE. 

Il termine Sopravvissuto/a è una parola che uso spesso nella vita.
Io stessa mi definisco una Sopravvissuta.
Nella mia vita ho dovuto affrontare molte situazioni difficili. Dal periodo adolescenziale in cui mi vedevo costretta quasi sempre a scegliere se stare dalla parte di mia madre o quella di mio padre, se chiedere a uno o all'altra il permesso di uscire e a volte quasi di scegliere a chi voler più bene. Tutto questo solo perché i miei genitori decisero di separarsi quando avevo 12 anni circa e perché mia madre soffriva di paranoie a causa delle sue insicurezze e della sua perenne depressione.
Piccolezze se si pensa alle vere tragedie della vita, ma drammi enormi quando si è adolescenti. 
Vivere con una madre perennemente scontenta della sua vita che per la maggior parte del tempo accusa te dei suoi fallimenti, non è certo una passeggiata ma non solo, ti augura anche tutto il peggio dalla vita perché lei non ha potuto realizzare i suoi sogni. Quando esci con le amiche, quelle poche volte che non hai da studiare, al tuo rientro ti rimprovera per averla lasciata sola in casa ma se per caso le chiedi di accompagnarti da qualche parte, fulmini, saette e parole sgradevoli sulla tua persona e su chi ti ha messa al mondo. La stessa che con gli anni, a ogni telefonata, ti accusa di averla abbandonata per inseguire il tuo sogno di avere una famiglia tutta tua, sempre la stessa che da un giorno all'altro, ti vieta di invitare tuo padre il giorno di Natale senza alcun motivo preciso e quando tu le spieghi che non vedi le ragioni della sua richiesta perché non ce ne sono e le ricordi che tuo padre non ha nessuno a parte noi, lei urlando parole senza senso ti riaggancia il telefono in faccia e non si fa più sentire per quasi due anni.
Di nuovo lei, malata terminale nel suo letto d'ospedale con accanto me, sua figlia maggiore che nonostante tutto, le rinfresca il corpo ogni giorno, provando compassione per lei e le resterà accanto fino alla fine, perdonandola di non esserle mai stata accanto nei momenti belli e più brutti, nemmeno il giorno del suo incidente stradale in cui quasi perse la vita.
Credo sia abbastanza per avere il primo steep da Sopravvissuta.
Crescere sola, con poche attenzioni e aiuti perché il resto dei familiari ti considera una persona forte, mi fa meritare un altro steep.
Avrei tanti esempi ancora ma credo siano sufficienti per farvi capire cosa intendessi dire con il termine usato in questo post.
Penso che ognuno di voi nella vita abbia dovuto affrontare problemi simili, forse anche peggiori dei miei e che in qualche modo ne sia uscito vincitore.
Se volete, potete lasciare un commento raccontando le vostre storie.
Più si condivide e meno pesante sarà il bagaglio che portiamo.
Buona vita.


Eka




mercoledì 26 gennaio 2022

Anno nuovo...libro nuovo!

😀Ben trovati amici!
Un buon 2022 pieno di felicità e grandi soddisfazioni.
Siamo ormai entrati nel terzo anno di questa Pandemia Covid, nessuno immaginava durasse così tanto eppure siamo ancora qui a parlarne.
In un modo o nell'altro siamo stati tutti colpiti da questo virus e ormai ne conosciamo quasi ogni aspetto, anche se di continuo sentiamo parlare di nuove varianti.
Per fortuna possiamo tenergli testa vaccinando noi e i nostri cari per impedire che ci uccida o ci lasci effetti indesiderati cronici.
Siamo al terzo richiamo e mi auguro vivamente sia l'ultimo perché ciò vorrebbe dire che il virus è stato debellato.
Augurandovi tanta salute, volevo condividere con voi la notizia che il mio terzo manoscritto è stato spedito alla Casa Editrice Pav, che spero pubblici come i due precedenti.
Per il momento nessun anticipo di ciò che parlerà questo mio nuovo lavoro...scaramanzia!
Incrociate le dite per me!!!
A presto risentirci

Eka


martedì 2 novembre 2021

I'M A FREAK...

Scrivo per non dimenticare, perché non sempre le cose brutte devono essere dimenticate, altrimenti si rischia di passare sopra di continuo a offese, mancanze che oltre a non meritare, ci fanno sprofondare in un vortice di tristezza e malessere.
Non dobbiamo credere di essere noi i sbagliati, i diversi, solo perché pensiamo e agiamo in modo diverso dalla massa. Siamo individui unici e pensanti con gusti e opinioni diverse e se queste non vengono accettate da chi ci sta intorno, beh, problema loro.
Non dobbiamo mai nascondere il nostro Essere solo perché non piace agli altri, non dobbiamo cambiare per nessuno se non per migliorare noi stessi, quindi se non piacciamo per come siamo, cambiamo chi ci sta intorno.
La mia bisnonna diceva sempre:
“Chi non mi ama, non mi merita”, ed io sono perfettamente d’accordo con lei.
Chi non riesce a vedere nella profondità della nostra anima, non lo farà mai e non ci apprezzerà mai qualsiasi cosa faremo, perciò dobbiamo andare avanti per la nostra strada senza fare troppe domande perché spesso e volentieri, nemmeno gli altri hanno le risposte.
Per anni ho fatto questo grande errore, di cercare risposte da persone che mi mostravano solo la loro assenza e ho provato in tutti i modi a farmi accettare, senza alcun risultato e queste sono le frasi che ho avuto come risposta:
“Tu sei forte, non hai bisogno del nostro aiuto!”
“Piantala di fare la vittima!”
Alla prima, la mia risposta è: Sono dovuta diventare forte perché mi sono trovata sola ad affrontare problemi più grandi di me. Ora lo sono, prima non lo ero.
Alla seconda, la mia risposta è: Prima di accusare, provate a sentire tutte le campane! Ragionate, perché se fosse stata mia la scelta di non esserci, non mi sarei certo lamentata con voi di questo. O sbaglio?
Ripensandoci, mi sento una vera cretina. Forse colpa della tenera età ma un tempo ero convinta che il legame familiare, di sangue, fosse un qualcosa di imprescindibile, nel quale una forza intrinseca misteriosa legasse le persone tra loro in un sentimento reciproco di rispetto e benevolenza. È chiaro che mi sbagliavo.
Con il passare degli anni ho ben compreso come stanno le cose.
Il bene, il rispetto, la voglia di condividere gioie e dolori, non seguono affatto uno schema di sangue ma un percorso ben preciso dettato dal cuore.
È il cuore che sceglie, organo sovrano senza scopi, dal solo istinto di compassione, lui ci mostra chi veramente merita di stare al nostro fianco, che abbia o meno il nostro stesso sangue, che viva o meno nella nostra città.
Il cuore è la nostra parte razionale, quella da ascoltare con maggior attenzione perché nel suo disinteresse ci parla chiaro e forte.
Se lo avessi ascoltato da subito, non avrei sofferto per tutto questo tempo per persone che non meritavano.
Oggi chiedo a me stessa, come ho potuto avvertire l’assenza di alcune persone se queste non ci sono mai state? Mi aggrappavo all’idea che la famiglia dovesse essere unita, sempre e che ci si dovesse aiutare e consolare a prescindere…quanto mi sbagliavo!
La famiglia è quella che scegli, sono le persone che ti rispettano e ti amano per come sei e non vorrebbero mai tu fossi diversa. Ho avuto da sempre la fortuna di avere tante persone intorno che ci sono state sempre, nel bene e nel male e io stupidamente continuavo ad aggrapparmi a un’effimera illusione.
Chi sostiene di non averti invitato ad una festa perché probabilmente avevi da fare, è chiaro che non apprezzava la tua presenza.
Chi ti rinfaccia di averti fatto la notte in ospedale mentre eri in fin di vita, è chiaro che non lo ha fatto per te.
Chi ti urla in faccia che quando quella pazza di tua madre resterà da sola, tu non potrai contare su di loro, non ha né compassione né bene nei tuoi confronti.
Chi ti accusa di essere bugiarda, non conosce la tua onestà.
Chi non vede la tua sofferenza e dice che: “Guarda che a tua sorella gli è morta la madre!”, non si rende conto che la madre in questione è la stessa tua.
Chi ti accusa di essere andata ad abitare fuori città, non comprende i sacrifici che hai fatto anche solo per comprarti un buco di casa in un paese sconosciuto.
Chi ti accusa di non aver dato una tomba su cui piangere a tua Nonna, alla morte di tua Madre, non solo non conosce le volontà della defunta ma non conosce neanche te.
Chi mette subito le mani avanti, ha sempre qualcosa di losco da nascondere.
Chi vuole vendere senza scrupoli la casa a cui teneva tanto la tua famiglia, sostenendo di non averla mai voluta e di non farlo per denaro, è solo un ipocrita senza cuore.
Chi ti dice di non comprendere il tuo astio nei suoi confronti, si dovrebbe fare un esame di coscienza mentre legge queste mie parole.
Lo avrei dovuto fare molto tempo fa, chiudere e allontanare io stessa tutte quelle persone che non hanno mai dato valore alla mia presenza.
Sono sempre stata fiera di me, per le mie scelte e per non aver chiesto aiuto mai a nessuno. Non ho mai fatto del male al prossimo, anzi, solo del bene non ricambiato.
Sono stata chiamata strana, sempliciotta e lo sono, non me ne vergogno affatto perché mi considero diversa, non uguale a tutti gli altri omologati.
Qualche mese fa ho chiuso quella porta senza remore e so che non la riaprirò mai più.


Erika

giovedì 29 luglio 2021

"Regala la tua assenza a chi non da valore alla tua presenza"

 

REGALA LA TUA ASSENZA A CHI NON DÀ VALORE ALLA TUA PRESENZA…

Questa frase mi appartiene da sempre…
Nella vita ho creduto di far parte di qualcosa, solo per il semplice fatto di essere un membro della famiglia e di avere lo stesso sangue. Quanto mi sbagliavo!
Non ho mai mancato di rispetto a nessuno, né tantomeno offeso qualcuno, mentre io sono stata sempre criticata e messa in disparte, fino a che non l’ho fatto di mia spontanea volontà.
Ci ho provato in tutti i modi a essere come loro ma la realtà è che non lo sono. Non so mentire e se qualcosa non va, mi si legge in faccia.

BEATI COLORO CHE SANNO FINGERE UN SORRISO, QUANDO PROVANO ASTIO DENTRO!

Io non uso maschere perché mi fanno paura, uso parole e fatti. Ho sbagliato forse a non dire le cose in faccia quando potevo, ma ho preferito non farlo per paura che la mia rabbia potesse far uscire parole delle quali mi sarei pentita in seguito, anche se meritate. Ho parlato tanto volte, ho fatto notare le mancanze nei miei confronti e ho ottenuto solo giustificazioni stupide o bugie. Mi hanno fatto passare per quella che non sono, mi hanno esclusa e visto che non ci sono mai stati nella mia vita, di cosa si stupiscono ora?
Sono stanca di parlare con chi non ha orecchie per sentire. Tante cose vorrei dire, tanti rancori non troveranno mai pace nel mio cuore, ma va bene così.
Anni fa, feci una promessa a mia madre di non rivelare mai un fatto accaduto, per non rovinare l’equilibrio familiare. Mi è costato tanto e mi pesa nel cuore perché vorrei urlarlo in faccia alla persona a cui porto risentimento da così tanti anni, così forse capirebbe il mio astio ed io troverei la pace.
Questa persona in particolare, mi ha sempre denigrata e trattata male, usando parole offensive, pesanti e oggi mi chiede perché, come mai io gli abbia detto, “Non ho altro da dirti”?
Ipocrita.
La cosa che mi dispiace è che la persona con cui vive da più di 50 anni, non sa molte cose e finge di non vedere oltre. Questo mi ferisce più di ogni altra cosa, visto il legame familiare con mia madre. Oggi mia Madre non c’è più, mia Nonna nemmeno e mi vogliono portare via anche l’ultimo luogo felice e pieno di ricordi che ho di loro e poi io sarei la persona cattiva e ingrata? C’è da riflettere anche su questo.
Non sono una vittima, non mi ci sono mai sentita e se un giorno mi domandavo il perché, oggi mi dico che è giusto così perché simile cerca simile… averlo capito prima, non avrei sofferto per voi tutto questo tempo.

Addio e buona vita a voi che non leggerete mai queste parole…


Eka







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